I.O.R.I.A.
Questa musica
Ci mangia l’anima
Ogni nota brucia
Come roccia lavica
Sono sviolinate
Sottili affilate
Recidono le gote
Corde insanguinate
Testa e tempo
Spalle movimento
Respiro lento
Resto attento
L’alito del vento
La melodia incalza
Si suda la speranza
Il suono non attende
Fogocita la stanza
Ombre senza corpo
Danzano intorno
Mi perdo senza
Rendermene conto
Urlo spento
Soffoco a rilento
Ma non smetto
Non trattengo
Nota senza pentimento
Ora abbraccio
Questo vociare
Fino a che
Non sarò immortale
Fino a che
Non diverrò il male
Lasciati leccare
Sapore irreale
Di una musica
Perversa che
Si perde
Nell’ansimare
Ora che siamo
Insieme
Come anime
In pena
Nel girone
Delle iene
Chiamami Babele
Troppo alta
Per chi ha Fede
E per chi è fedele
Ora sono Musica
Lontana
Irraggiungibile
Tramontana
Fredda come
morte
Che conserva
La sua salma
Sotto chiave di
Violino
la finestra
Mi Chiama
E nel nulla
entro
Dentro
Orecchie
Di sconosciuti
Porterò suoni
Lugubri
Come lombrichi
Nel terriccio
Mentre
Mangiano
Cervella
A vecchi Muti
Freddy Key
Sento la viola che suona
come se andasse da sola
nota che taglia la gola
gote baciate alla sposa
i fantasmi indossano
lenzuola tipo stola
stanno in posa
con in mano i figli
avvolti nella spola
questa viola è una pistola
che emette note confuse
musica che non necessita
delle tue muse
tutte quante le ante chiuse
come tutti sti cassetti
bocche maldicenti
soffiano su luci già soffuse
evocan meduse nel sonno
Zann toglie il sonno
melodie tipo piombo
incatenate al foglio
lontano dal mondo dei vivi
tanto che vidi
campi elisi con Plutone
che pota gli ulivi
so che ti annidi
nel tuo senso logico da cattolico
in ginocchio chiedi al tuo Dio
Omofobico
toglimi la musica
mi vessa la testa
ma Zann è diabolico a Messa
AMEN
Whyisn’t
lo spartito assistito da un tipo impazzito alienato ; Erich Zann non l’hai mai ascoltato pietrifica poi crepe al cuore , non si chiude occhio quando s’ode suona dal soffitto rintanato…rovescio acrostici : NN = necronephilim dalla A alla Z ,H,C Inchiostro Rap Ermetici…dalla musica alla via per arrivarci non posso parlarti ; impazziresti per non crederci: scenari lugubri; una popolazione di soli anziani simili a fantasmi, acque ch’esalano miasmi ; conforto in confronto al ricordo del vento… un artista muto morto eseguendo il buio in note ! Confonder non vogliate abbagli di talento con la più oscura dote ; futile sprangare le porte : distorte ritmiche percosse di sorte!!!
Manomorta
Osserva la realtà squarciarsi, come carni agli atti della santa inquisizione. “ Plasma una dimensione dove l’orrore, può affacciarsi e trascinarti sotto ipnosi in oscuri meandri di perdizione”.
Così era il titolo dello spartito proibito, deus es mortus scritto sul bordo ormai sbiadito. Forse era rosso vivo, monito che declino, uscirà l’inferno da questo violino e fa’:
“Dammi la vita dammi la luce, o madre che il proprio figlio seduce. Farò ribollire i fiumi e galleggiare i pesci, ed ogni fiore sfiorirà inchinandosi ai miei passi. Dammi la vita dammi la luce, o padre che la bocca ti cuce. Cibati della prole, sentendo queste note, (tu sei) creatore tra le mani del peccatore”.